Si riparte da Jackson Hole

POPWEEK, l'economia di una settimana
27 Agosto 2016 - 10:30
Questa però è San Marino

Lo stato dell'economia

Mentre l'estate è quasi agli sgoccioli, questa settimana si chiude con gli occhi rivolti a Jackson Hole, nello Stato Usa del Wyoming, dove da mercoledì è in corso l'annuale “Simposio sulla politica monetaria”: oltre al discorso della presidente della Fed Janet Yellen, che ha dichiarato che l'eventuale incremento dei tassi d'interesse è sempre più probabile grazie al fatto che l'economia Usa si sta dirigendo verso gli obiettivi fissati dalla Fed in fatto di occupazione, produzione e inflazione, i banchieri centrali hanno diverse gatte da pelare. La prima è dove vanno le banche centrali? In particolare, occorre forse rivedere quale sia oggi il tasso neutrale, cioè quel livello dei tassi nel quale l'effetto della politica monetaria è nullo perché non supporta la crescita e non frena l'inflazione. La seconda, spiega il Financial Times, è relativa alla possibilità che ci sia una nuova recessione e che, appunto, gli strumenti in mano alle banche centrali non siano più sufficienti a contrastarla.

 

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A proposito di banche, comunque, è interessate leggere questo pezzo del Corriere della Sera che racconta come la Repubblica di San Marino debba fare i conti con quasi due miliardi di crediti insoluti: una cifra che posiziona il piccolo Stato del Monte Titano sull'orlo del baratro.

 

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Dopo il terremoto che ha colpito Lazio, Marche e Umbria nella notte tra martedì e mercoledì, l'Espresso lancia una proposta al governo: perché non utilizzare i 10 miliardi di spesa concessi dall'Unione Europea per investire nella riqualificazione antisismica di scuole e ospedali? E magari incentivare maggiormente, tramite un rafforzamento dell'eco-bonus, anche gli interventi dei privati?

Il paradosso, riflette MilanoFinanza, è che comunque non è possibile ottenere una deroga al Fiscal Compact per prevenire gli effetti di un disastro naturale, ma solo per rimediare ai danni.

 

 

Oltre lo specchio

Gli effetti della Brexit, per ora, non sono negativi per tutti: per esempio, il calo della sterlina ha fatto bene al turismo, incrementando del 18% il numero di turisti e stimolandoli anche a spendere di più. In leggero aumento anche l'indice manifatturiero dell'Eurozona, scrive Bloomberg, che a luglio sembra aver incassato bene l'esito del referendum, anche se il calo degli ordinativi fa pensare a una contrazione nelle prossime settimane.

 

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La scorsa settimana a New York ha debuttato Iex, acronimo che sta per Investor Exchange, una “Borsa lenta” che evita di proposito il flash trading, cioè scambi di titoli ultraveloci che penalizzano i piccoli investitori a favore dei trader di grosse dimensioni che possono utilizzare potenti algoritmi che permettono loro di realizzare transazioni in tempi rapidissimi. Come conseguenza, racconta il Wall Street Journal, anche il Nasdaq, l'indice dei principali titoli tecnologici nonché primo esempio al mondo di mercato borsistico elettronico, ha deciso di installare un “freno” che dovrebbe rallentare l'attività degli speculatori più frenetici, rendendo gli scambi più equi e corretti.

 

 

 

Bonus track

§ Quartz racconta l'ascesa del caffè in India: il Paese è il sesto produttore al mondo di caffè, ma l'84% delle famiglie delle aree urbane consumano principalmente tè. Ma qualcosa sta cambiando, grazie ai “nerd” della caffeina.

 

§ L'Economist, invece, fa un breve viaggio in Europa per raccontare come governi e app stiano cercando di mettere un freno allo spreco di cibo.

 

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